Camminiamo Insieme

Benvenuti nelle nostre Comunità

INIZIAZIONE CRISTIANA:  INFORMAZIONI IN PARROCCHIA

- Battesimo
Viene celebrato tutto l'anno ad eccezione del tempo quaresimale. E' richiesto un percorso di prerarazione seguito da un équipe formata da laici.

- Catechesi fanciulli e ragazzi
Il cammino catechistico dura 5 anni ed è suddiviso in tre tappe: Biennio Eucarestia - Intermedio - Biennio Cresima.

Catecumenato: contattare il parroco oppure chiedere informazioni all'Ufficio Diocesano per il Catecumentato catecumentato@diocesi.biella.it

MATRIMONIO: 
contattare il parroco per concordare il cammino di preparazione spirituale e e documentaristica. E' richiesto un percorso di preparazione al sacramento che avviene zonalmente tra gennaio e febbraio.



SACRAMENTI image
GRUPPO LITURGICO
E' formato da un gruppo di persone che approfondiscono il valore della liturgia e si impegnano nella preparazione e animazione di alcuni momenti celebrativi o di formativi.

GRUPPO LETTORI

MINISTRI STRAORDINARI DELL' EUCARESTIA

GRUPPO MINISTRANTI (vedi pagina propria)


Liturgia imageLiturgia image
GRUPPO VOLONTARIATO VINCENZIANO

I Gruppi di Volontariato Vincenziano hanno per scopo:
– la promozione umana e cristiana delle persone e delle famiglie in situazione di disagio;
– la lotta contro le povertà materiali e spirituali e le cause che le determinano;
– l’incontro personale con il fratello nel suo ambiente di vita senza alcuna discriminazione, con interventi immediati di aiuto quando la situazione lo richieda.

REFERENTE: Marilena Passero

PROGETTO FRA GALDINO (vedi scheda)
Carità image
Frutto della missione popolare del 2018 i Centri di Ascolto sono un occasione importante per rileggere la propria vita alla luce della Parola di Dio. Si svolgono da settembre a maggio in alcune case grazie  alla disponibilità di diverse famiglie e sono coordinati da un èquipe di laici.
Se vuoi ospitare un Centro di Ascolto oppure diventare coordinatore contatta la parrocchia.
Centri di ascolto image
GRUPPO MINISTRANTI

Il ministrante o chierichetto è quel ragazzo o ragazza che serve all’altare durante le celebrazioni liturgiche. Ma essere ministrante non si riduce soltanto al servizio all’altare perchè:
• Il ministrante è un ragazzo/a che attraverso il Battesimo è diventato amico di Gesù che ci ha mostrato che Dio è Amore.
• Il ministrante è un ragazzo che nella vita di ogni giorno e con tutti cerca di vivere quello stile di amore e di servizio che Gesù ci ha insegnato.
Chi può essere ministrante? Ogni ragazzo o ragazza, adolescente o giovane o adulto che, ricevuto il Sacramento dell'Eucarestia, abbia compreso il valore del servizio fedele e gratuito.
Tra i patroni e modelli del ministrante/chierichetto troviamo san Tarcisio e un giovane cristiano di una delle prime comunità di Roma e San Domenico Savio, un ragazzo che visse nel secolo scorso.

INFORMAZIONI: Contatta il parroco o il Sig. Franco (coordinatore con i ministranti più grandi del gruppo)
Gruppo Ministranti image
IN COSTRUZIONE

Parrocchia di San Sulpizio - Borriana


Giovedì: ore 17.30 segue preghiera fino alle ore 18.00
Sabato: ore 17.00


Parrocchia di S. Lorenzo - Ponderano


Mercoledì - Venerdì: ore 18.30
Sabato: ore 18.30
Domenica: ore 8.30 - ore 10.30


Dedicata  a San Lorenzo,  martirizzato nell'anno 258 per ordine dell'imperatore Valeriano persecutore dei cristiani. Non esistono documenti con la data di costruzione dell'antica chiesa ma la bolla di Papa Innocenzo III del 2-5-1207 classifica questa chiesa come Rettoria della Pieve di S. Stefano di Biella. Si deve pertanto ritenere che la sua costruzione risalga a molto prima del 1200 che venne in parte distrutta da un grande incendio nel 1409, assieme al castello e a gran parte del paese.
La chiesa ha subito nei secoli passati rimaneggiamenti e ampliamenti.

Oggi si presenta con una facciata a frontone costruita in mattoni a vista in perfetto stile settecentesco con
portale centrale in noce scolpito da Giovanni Lorenzo Flecchia (1751), da finestre contornati da listoni sagomati di granito e un elegante scalone in pietra che contorna tre lati dell´edificio realizzato nel 1818.

Internamente è divisa in tre navate separate da 5 colonne di granito a sezione circolare con piedistallo base e capitello in stile Toscano, un abside rettangolare e delle cappelle lungo le navate laterali.
Sono visibili i cornicioni in cotto della chiesa rinascimentale in parte sostituiti.

Nel presbiterio
è collocato il settecentesco altare maggiore in marmo di Parigi multicolore, opera del 1797 di Carlo Domenico Roncorone di Arzo (Svizzera).
Ai lati dell'altare maggiore sono dipinti quattro rosoni che racchiudono i simboli dei quattro Evangelisti, ed al centro un altro più grande contiene la figura del Buon Pastore.
Dietro all’altare maggiore vi è collocato un coro ligneo, restaurato  nel 2019, opera  di  Giuseppe  Chiorino  e  Gio. Lorenzo Chiorino datato tra il 1724 e il 1730 e proveniente dalla confraternita di San Giovanni di Ponderano.
Nel 1983 è stato collocato un architrave in legno scolpito e al centro s'innalza un grande Crocifisso in legno opera di Gaspare Chiorino di Ponderano del 1681.

Nella volta della Chiesa ad arco a tutto sesto sono dipinti due angeli che sorreggono una grandissima cornice ovale con all’interno un affresco del 1881 raffigurante Maria Assunta in Cielo venerata dai Santi protettori del paese: S. Lorenzo, S. Mauro, S. Sebastiano e degli angeli.
Sopra la bussola del portone e per tutta la lunghezza della navata vi è l'orchestra e l'organo a canne costruito da Amedeo Ramasco nel 1858 e ampliato nel 1940 da Giuseppe Marzi. E' stato eseguito un restauro con la ricostruzione della meccanica e inaugurato nell’aprile 2008.

Nella navata di sinistra troviamo:
- la Cappella della Madonna delle Grazie adibito anche a fonte battesimale, con  una tavola attribuita a Boniforte Oldoni (anno 565 circa) raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Lorenzo e Sebastiano;
- la Cappella della Madonna del S. Rosario con la complessa ancona del 1714 di Carlo Francesco Auregio Termine;
- l’Altare della Madonna d' Oropa dove si trova parte di un affresco raffigurante La Madonna col Bambino e Angeli e sulla sinistra San Bernardo. Affresco di fine XV e inizio XVI, attribuito a Gaspare di Ponderano.

Nella navata di destra troviamo :
- la Cappella dei santi Giulio e Defendente;
- la Cappella di San Mauro;
- la Cappella del Suffragio e del Sacro Cuore con un ancona in stile barocco, scolpito da Giovanni Vaglio di Pettinengo (1691) e decorato da Bartolomeo Defabianis di Zumaglia (1751).

Il campanile
con base romanica in origine era una torre del castello medioevale e su di esso venne edificato l’attuale campanile tra il 1657 e il 1660. Su di esso sono collocate 8 campane.
La chiesa di Borriana, come altre chiese biellesi  fu una delle antiche rettorie della Pieve del capitolo di S. Stefano di Biella e fin dall’antichità  la chiesa era dedicata a S. Sulpizio Vescovo di Bourges (560-642), unico paese del Biellese che ha come patrono questo Santo francese.
Alcuni reperti ritrovati attestano la romanità di Borriana e di conseguenza anche l’antichità della sua evangelizzazione e della sua rettoria.

La  chiesa antica, ricordata negli elenchi delle chiese vercellesi del 1298,  era ubicata in altro luogo rispetto a quello odierno e precisamente  in regione  chiamata ancora oggi “Cura vecchia” ma in un documento dell’archivio capitolare di Biella  del 1229 viene menzionato  come primo rettore, il prete Nicolao.
Nel 1768 , l’antica chiesa esisteva ancora ma si trovava in cattive condizioni e in totale stato di abbandono, insufficiente ai bisogni della cresciuta popolazione e lontana dall’abitato.
Infatti pochi anni dopo fu demolita e parte del materiale utilizzato per la costruzione della casa parrocchiale.

La nuova chiesa  venne edificata tra il 1738 e il 1761 sotto la direzione del mastro Giovanni Siletti di Mongrando su un terreno  del principe di Masserano ceduto in cambio di un altro tolto dal beneficio parrocchiale.
Consacrata nel il 3 ottobre 1840 si presenta a pianta croce latina ad una sola navata suddivisa da colonne scolpite da Giuseppe Guglielminotto del Favaro con 2 altari laterali.

La facciata semplice ed elegante è in cotto il cui portone  proviene dalla basilica di S. Sebastiano e fu acquistato dal comune di Biella nel 1906.

Nel presbiterio
vi si trova dietro l’altare maggiore  l’ancona, opera di Gaetano Magnetti di Biella (1838), con l’immagine di San Sulpizio  dipinta dal pittore Boretti.
L’altare maggiore e la balausta (oggi posta più avanti) in massoneria è dello stuccatore Paolo Fusotto di Mongrando (1830-1831).
Candelieri e croce dorati, per l’altare maggiore, sempre della stessa epoca, sono opera del maestro Lorenzo Vigliani di Biella.
Dalla vecchia chiesa parrocchiale si trasportò il pulpito, risalente alla prima metà del sec. XIII e che per somiglianza con quelli di altre chiese biellesi si potrebbe attribuire allo scultore Nicolao Serpentieri di Sagliano.
Nel 2010 in seguito ad un lascito si è provveduto alla sistemazione della zona del presbiterio ampliandone lo spazio e ponendo un altare centrale e un ambone in marmo e una sede presidenziale in legno.

Nella navata centrale: 

- a destra vi è collocato l’altare dedicato alla Beata Vergine del Rosario dove vi è collocata la settecentesca statua proveniente dalla chiesa vecchia
- alla sinistra l’altare del Suffragio.
Lungo le pareti sono posti i quadri della via crucis acquistati nel 1947 dalla Parrocchia di san Paolo in Biella.

La tribuna e la cassa dell’organo furono commissionate nel 1822 al falegname Innocenzo Vaglio su modello di quello della chiesa parrocchiale di Massazza mentre l’organo venne fabbricato dall’organaro biellese Giacinto Bruna di Miagliano nel 1825-1826, subì in seguito una serie di restauri non molto felici, l’ultimo avvenne nel 1988 ad opera dei fratelli Krengli di Novara.

Il campanile venne iniziato nel 1769 e si alternarono, tra dissapori, anni di lavoro con anni di sospensione fino al 1818 quando si interrupe definitivamente la costruzione a 15 metri di altezza.
La Chiesa
Sorge vicino alla Chiesa parrocchiale ed è formata da due edifici uniti l’uno all’altro costruiti in epoche e stili differenti L’antico oratorio fu costruito intorno al 1500 con la facciata rinascimentale rivolta verso nord e trasformato poi in presbiterio nel 1644 quando si costruì una seconda chiesa ad unica navata molto ampia e facciata a sud. Questa è ornata di stucchi e ha nella parte superiore due nicchie con i resti di statue in cotto raffiguranti S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. Il campanile, posto su un lato dell’antico oratorio, è un’opera settecentesca in stile barocco con cupola a cipolla.

La Chiesa del 500 pur arricchita di opere pregevoli rimaneva pur sempre insufficiente al numero in continuo aumento dei confratelli e quindi si decise di ampliarla costruendo una chiesa nuova e trasformando quella antica in coro e presbiterio
Il 13 aprile 1644 si acquistò da Giovanni Chiorino una casa che venne subito demolita ed i lavori furono affidati al mastro Carlo Negro di Pralungo, si impiantò una fornace e si scavarono le fondamenta.
Tra il 1652 e il 1653 furono costruite le volte ad eccezione di quelle delle due cappelle laterali già fatte nel 1647.
Nel 1669 si fece la pulizia della facciata, la pittura sopra la porta e la vetrata grande
Nel 1673-74, grazie ad un lascito del sig. Francesco Pozzo,  si sostituì, l’ancona della chiesa antica, non più adatta, fatta da Vincenzo Costantino nel 1624, con quella dello scultore mastro Bartolomeo Termine, uno dei massimi scultori del tempo. Lavoro di finissimo intaglio dorata nelle sue parti di rilievo. Ancona ora posta nella chiesa parrocchiale  con un’altra tela.
Nel 1681 fu eseguito dal mastro Gaspare Chiorino di Ponderano l’architrave, posto quasi a metà della chiesa. Su di esso  si trovava il grande crocifisso ligneo dello stesso maestro.
Nel 1730 la confraternita decideva di riprendere il lavoro del nuovo coro ligneo e quindi fu chiamato nuovamente il mastro Giuseppe Chiorino ed il nipote Giovanni Lorenzo Chiorino (figlio di Gaspare). Il lavoro doveva essere pronto per la festa di S. Giovanni Battista dello stesso anno. Il coro restaurato  nel 2019 si trova nella Chiesa parrocchiale.

Nel 1775 la confraternita chiede permesso alla Curia di demolire il fatiscente campanile ed edificarne un altro in un sito diverso (a lato della facciata dell’oratorio antico su terreno donato dal Comune) in stile barocco.
Il 18 aprile 1775 il cappellano della confraternita, d. Pietro Lorenzo Deusebio pose la prima pietra così come fa fede la lapide posta nel campanile.

Ben presto il periodo napoleonico portò la confraternita all’impoverimento, privandola dei suoi beni e di conseguenza al suo lento declino fino alla sua completa estinzione avvenuta nei primi decenni del 1900.

Nel 1937 la chiesa fu trasformata in cineteatro fino alla sua chiusura negli anni 1978/79 e  buona parte dei beni furono salvati trasportandoli nella chiesa parrocchiale e adattati in essa.

“L’ insieme delle due chiese unite della confraternita forma una nota architettonica caratteristica nel paesaggio di Ponderano. Con la vicina chiesa parrocchiale sembra una roccaforte, dove, per tanti secoli, la vita religiosa ha avuto un centro di primaria importanza”. (Don Delmo Lebole)

La Confraternita
Dedicata a San Giovanni Battista ma si celebrava anche la festa di S. Giovanni Evangelista. Dal 1700 e dedicata ad entrambi.
Nel 1606 era composta da uomini e donne che vestivano una divisa di tela bianca, seguivano la regola di S. Carlo Borromeo e avevano un cappellano per la Messa festiva stipendiato.
Era aggregata alla Confraternita di San Nicola di Biella Vernato e non a quelle famose di Roma e di Bologna.

Potenzialità economica: ebbe sempre una certa prosperità economica, si sosteneva con le offerte dei confratelli, delle consorelle, dei devoti, ricavato della vendita del pane, del formaggio e polli che venivano donati, con redditi di numerosi legati, tra cui non pochi terreni e una cascina. Aiutò più volte la Chiesa parrocchiale nell’acquisto di paramenti e nella costruzione dell’altare maggiore in marmo. Aveva un proprio sepolcro in Chiesa.

Durante la dominazione napoleonica (1805-1814) la Confraternita subì la stessa sorte della altre:
- soppressione e confisca dei beni,
- l'unione dei beni confraternali alla chiesa parrocchiale.

Dopo il 1820 le confraternite ripresero la loro attività ma per la Confraternita di Ponderano i beni principali tra i quali il reddito principale della “cassina di S. Gio” vennero meno obbligando i confratelli a rinunciare ad un cappellano fisso e a condividerlo con la parrocchia.

Nel 1837 si hanno le ultime notizie circa gli orari della recita dell’Ufficio da parte dei confratelli in occasione del decesso di uno di essi.
Un lento declino portò alla sua completa estinzione avvenuta nei primi decenni del 1900.

(Notizie tratte dall'opera di don Delmo Lebole "Storia della Chiesa biellese")
La Chiesa
Sorge sulla piazza (regione Pozzolio), di fronte alla chiesa parrocchiale ed è dedicato ai SS. Bernardo e Grato. Fu costruito dal comune e dagli uomini di Borriana verso il 1511, ed è una delle poche chiese biellesi del ‘500 di cui si conosca l’anno di fondazione.

Verso la fine del secolo venne rifatta come descrive un documento del 1597 e la peste del 1599 dovette rafforzare ancor più la pietà dei borrianesi verso S. Bernardo, spingendoli a completare una parte della chiesa a lui dedicata.

Nel 1771 è ancora descritto per due terzi soffittato, malamente coperto di assi, con un altare in massoneria appoggiato al muro su cui si trovava un quadro rappresentante la Madonna coi SS. Bernardo e Sulpizio, Grato, Barnaba e Sebastiano, ornato di cornice scolpita e dorata.
Un piccolo campanile sostituì il pilastro che reggeva la campana sulla facciata fu completato completamento un atrio chiuso e un più ampio presbiterio, ornato di altare con dossale di massoneria, racchiudente l’antica icona settecentesca.
In seguito, tra il 1833 1916 furono eseguiti alcuni lavori interni alla chiesa ma di poca entità mentre la struttura esterna rimase quella del 1771.

Con la scomparsa della confraternita anche l’oratorio decadde e dopo la seconda guerra mondiale fu adattato a sala cinematografica e a sede della sezione della Gioventù femminile di Azione Cattolica e poi poco a poco abbandonato. (Notizie tratte dall'opera di don Delmo Lebole "Storia della Chiesa biellese").

La Confraternita
Nel 1745 viene fondata la Confraternita di S. Bernardo che, sull’esempio di tutte le confraternite biellesi, seguiva la regola di S. Carlo.
Nel 1837 i confratelli erano circa una sessantina ma trent’anni dopo erano già ridotti a 19. La confraternita possedeva un orto e un forno.
La confraternita si estinse alla fine del 1800 e definitivamente soppressa nel 2008.

La storia recente:
Il 27 settembre 2014 viene costituita l’associazione El Chinché con l’intento di raccogliere fondi per restaurare l’antico oratorio e trasformarlo in un museo del territorio ed uno spazio culturale per incontri e mostre.